Corso Krav Maga Difesa Personale per Donne e Uomini a Pavia

II II Ju Jitsu Israeliano (metodo Krav Maga) è un sistema globale di difesa personale basato sulla biomeccanica e sulle reazioni istintive del corpo umano per imparare a difendersi.

Le caratteristiche principali di questo sistema sono quindi riassumibili nelle parole chiave: SempliceRapidoEfficace.

In esso trovano sintesi processi e metodologie mutuate dalle arti marziali, integrate dallo studio psicologico dell’aggressione, dei deterrenti possibili, e della lotta corpo a corpo in senso stretto (Close Combat).

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Il Krav Maga mira a proteggere globalmente la persona da possibili minacce, armate e non, a prevenire ed evitare per quanto possibile il pericolo e, nei casi estremi in cui si renda necessaria la lotta corpo a corpo a reagire in maniera pronta e decisa alla minaccia incombente utilizzando tecniche semplici e istintive di autodifesa e di intensità proporzionale al pericolo in corso.



APPROFONDIMENTO JU JITSU ISRAELIANO, Krav Maga

II Ju Jitsu Israeliano, Krav Maga, è un sistema globale di autodifesa che attinge alle principali arti marziali. 

La finalità è interrompere l’aggressione e non l’aggressore in senso stretto.

A tal riguardo, particolare importanza rivestono gli aspetti psicologici di prevenzione dell’aggressione, nonché la comprensione del giusto livello di Force Escalation in cui si viene coinvolti.

Questo permette di dosare l’uso della forza e delle tecniche sviluppate per fronteggiare nel modo adeguato e proporzionale il pericolo, senza per questo ricorrere necessariamente alla lotta corpo a corpo.

Linee guida Ju-Jitsu Israeliano (Krav Maga):

  • l’uso delle tecniche di lotta, sviluppate Ju Jitsu Israeliano, è l’ultima ratio nella difesa personale;
  • in caso di reale minaccia, senza possibilità di fuga, le tecniche saranno portate ai punti vitali dell’avversario mirano ad una rapido annientamento del pericolo, privilegiando le meno lesive;
  • l’utilizzo delle tecniche si adatta in modo graduale alle particolari esigenze del caso specifico, prevedendo diversi livelli di forza e intensità in accordo alla situazione in essere.

In questo ambito si possono quindi individuare i gradi di Force Escalation e le possibili risposte in base al livello di intensità:

  1. Approccio verbale collaborantesituazioni in cui non si va oltre le schermaglie verbali, e quindi non si rende necessario l’uso della forza. Per fronteggiare tali casistiche si impiegano tecniche comunicative e posturali tali da dissuadere il possibile aggressore dal proseguire nello scontro.
  2. Approccio verbale non collaborante: in tali situazioni oltre alle minacce verbali, l’aggressore si mostra ostile anche fisicamente, ma senza passare all’azione diretta verso il difendente. In tali ambiti si prevede l’uso di tecniche verbali e, nel caso, di controllo o immobilizzazione.
  3. Approccio fisico senza minaccia diretta: in tali casi l’aggressore ricerca il contatto fisico ma senza minacciare in modo diretto il difendente. Può rendersi necessario quindi l’utilizzo di tecniche di controllo, leve e bloccaggi dell’avversario per evitare che la situazione degeneri con pericolo per tutti gli attori coinvolti.
  4. Approccio fisico con minaccia senza armi: viene portata un’aggressione violenta, ma senza uso di armi di alcun genere. In tali casi utilizza reazioni immediate per fronteggiare il pericolo, mediante l’uso di tecniche difensive, parate, bloccaggi, leve e proiezioni.
  5. Approccio fisico con minaccia armata: l’aggressore è in possesso di un’arma (propria o impropria) con la quale potrebbe causare danni irreversibili al difendente o a terzi coinvolti. È previsto l’utilizzo di tecniche di lotta e immobilizzazioni esplosive, per evitare l’utilizzo dell’arma da parte dell’aggressore e il suo disarmo.

Il Ju Jitsu Israeliano, Krav Maga, predilige un approccio diretto nel fronteggiare la minaccia, che non rifugga l’avversario, ma anche che non lo soverchi più del dovuto.

Le tecniche che compongono questo sistema di autodifesa sono quanto più semplici e istintive possibili, in modo da evitare che la minaccia possa degenerare.

Le tecniche devono mirare immediatamente il pericolo, in modo da dissuadere l’aggressore nel proseguire la sua condotta violenta o nel portarlo prontamente in condizioni di non nuocere a se e agli altri.

Le tecniche combattive o difensive devono inoltre indirizzare punti vitali del corpo in modo preciso, al fine di essere quanto più efficaci possibili. Inoltre devono essere portate con decisione in modo da costituire un deterrente per l’aggressore.

In caso di minaccia che metta a rischio la propria incolumità si dovrà optare per un approccio aggressivo e non difensivista per tentare di risolvere il conflitto nel minor tempo possibile e cercare una via di fuga e chiamare le forze dell’ordine.

Un’altra peculiarità del sistema è quello di considerare adeguatamente l’equilibrio mentale di chi subisce un’aggressione. A tal fine vengono studiate le tecniche più naturali possibili, in modo da non richiedere eccessive elaborazioni mentali, che possono causare blocchi o inibizioni in una situazione di stress, come quella di un’aggressione da strada.

Lo studio tattico dell’ambiente in cui ci si trova, quindi l’individuazione costante di vie di fuga o protezioni architettoniche, la postura ed ogni comunicazione paraverbale fornita durante la normale vita sociale, può garantire adeguata prevenzione dei pericoli o evitare minacce maggiori.

FOTO Corso Difesa Personale (JU JITSU ISRAELIANO, KRav Maga)