Per i giapponesi l’arcobaleno, niji, è sinonimo della ricerca dell’ottava dimensione, hakko, che per raggiungere non dovrebbe bastare tutta una vita. Sulle note della canzone – resa famosa da Judy Garland per il film Il mago di Oz del 1939 – si è tenuto keiko – con passaggio di cintura –
SHINSHA = esame di passaggio di grado, di fine corso per il karate jitsu della scuola “Kuniba Kai” fondata dalla Famiglia Kokuba/Kuniba e con sede a Osaka (Giappone)

I 7 colori dell’arcobaleno, ci ricordano le 7 regole del bushido dei samurai
Gi = coraggio, onestamente e giustizia
Yu = coraggio, eroico
JIN = benevolenza, compassione
REI = rispetto, gentilezza, cortesia
MAKOTO o SHIN = sincerità, onestamente
CHUGI = fedeltà, dovere
MEIYO = onore

I “più piccoli” hanno dimostrato grande determinazione, qualità che permetterà loro di presentarsi alla soglia della nostra società pronti per una vita non sempre serena.
Una scuola (HA) questa di G.S. Bertoletti e di Hanshi Andrea Bove che più della tecnica porta avanti un discorso “karate educazione” nello spirito della cultura nipponica e sulla storia del nostro Paese.

Un plauso alla direzione dello “Sporting club” per aver saputo proporre ai soci e non, uno spacco ludico/educativo che da un decennio ha visto passare centinaia di giovani speranze